Arte marziale


The study of the martial arts offers inexhaustible pleasure.
There's really nothing in this life of ours that's nearly as much fun.

L.CHA, The Eagle-Shooting Heroes



I risultati più entusiasmanti che uno può ottenere da tale pratica sono la maggiore sicurezza di sé, data dal trovarsi in contesti di forte stress psicofisico e la consapevolezza dei movimenti che il proprio corpo può fare prima ritenuti impensabili. In questo senso tale forma di combattimento è definibile un “arte”. Rappresenta l’essere umano e il suo corpo in forma elegante, così come un pittore ritrae un panorama in tutta la sua finezza.


Allenamento


Immagine di palestra tradizionale


A differenza della palestra, intesa come mera “sala pesi”, l’arte marziale implica un allenamento perlopiù a corpo libero richiedendo un equilibro del “sistema” muscolare.
Gli esercizi si basano su “circuiti” che puntano ad allenare il respiro e al potenziamento. Tuttavia, nonostante la forza sia un punto fondamentale, da sola non è sufficiente e deve essere abbinata alla tecnica.
Questa si affina con la ripetizione di medesimi esercizi più e più volte finché non se ne viene padroni. Esercizi che possono essere svolti singolarmente “a vuoto” (il cosiddetto shadowboxing, ovvero la replica di movimenti di difesa e attacco immaginando di trovarsi difronte un soggetto) oppure a coppia o in gruppo.
Le tecniche variano da arte ad arte e, seppur non possono esserne considerate l’impronta digitale, in quanto oggi si parla sempre più di arti marziali miste dal momento che l’una trae ispirazione dall’altra “rubandone” alcune tecniche”, permettono di risalire a quale realtà facciamo riferimento.
È ovvio che il pugno diretto (jab) o il diretto (cross) fanno parte di tutte le scuole di combattimento, però alcuni movimenti, come le proiezioni a terra, sono tipiche solo di alcune arti.


Sparring


Esercizio fondamentale in ogni scuola marziale che si rispetti è lo “sparring”, ovvero l’allenamento con un partner o con l’istruttore (o “maestro” a seconda della tradizione). Solo lo sparring permette di constatare l’efficacia delle tecniche apprese, nonché di superare quella “barriera” che ci trattiene nella comfort zone.


sparring







Spesso tale esercizio viene svolto sul ring, ovvero il luogo ove avvengono gli incontri - vedi in primis la boxe. Ciò permette di familiarizzare con il "campo" e la percezione di trovarsi "bloccati" entro uno spazio chiuso partecipa al percorso di uscita dalla propria comfort zone.
E' fondamentale essere consapevoli di sé e fronteggiare le proprie paure ed il ring è uno strumento indispensabile.





Comfort zone





Rei - Oss

A inizio e/o fine di ogni allenamento è tradizione che l'istruttore pronunci Rei, il quale si traduce in "ringraziamento" o "saluto", a cui fanno seguito gli allievi replicando un suono assomigliabile a Oss, il cui significato varia a seconda della disciplina seppure la traduzione più comune rimane "perseverare senza rinunciare".
Tale motto è in perfetta linea con la filosofia richiesta in palestra. E' indispensabile allenarsi con costanza e cercare di migliorarsi sempre più senza mai arrendersi dinanzi alle difficoltà e alle sfide che si prefiggono.
Nel Karate, ad esempio, Oss è il frutto di due termini, ovvero "Oshi" (spingere, premere) e "Shinobu" (sopportare, resistere), i quali pronunciati sequenzialmente originano il suono Oss.